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Dopo trent'anni di battaglie per tutelare gli animali, ma soprattutto per arginare il randagismo, ci si trova ancora a "svuotare il mare con il cucchiaino", cercando di evitare a molti randagi un destino di sofferenza nei canili lager e di tirarne fuori qualcuno da quegli inferni.
Ma si tratta di una vera battaglia senza fine...
Nonostante si continui a dire, e sia ormai convinzione condivisa, che l'unica soluzione efficace per combattere il randagismo sia un piano di sterilizzazioni, si continuano invece ad investire risorse umane ed economiche nel mantenimento di un mare di "ostaggi" nei canili, destinati a gonfiare le tasche di qualcuno.
La beffa è che basterebbe veramente poco per risolvere questa tragedia, che ormai, da connotazione di tutela animale ha assunto quella di pericolo per la sicurezza pubblica.
Ma appena si parla di un Progetto per il controllo demografico del randagismo, si oppone subito una qualche motivazione che paralizza l’iniziativa.
E mentre si continua a chiacchierare su “sterilizzazioni sì, sterilizzazioni ma…”, c’è chi intanto risponde all’appello disperato di cittadini che chiedono l’applicazione della legge che prevede le sterilizzazioni e di quei Sindaci e Amministrazioni che chiedono collaborazione per applicarla e affrontare un problema che, per particolarità e delicatezza, necessita di una particolare esperienza nel settore del randagismo.
Così in questi anni a Venezia, Taranto, Roma, Napoli… con le “Giornate
dedicate alla sterilizzazione in Unità Mobile Veterinaria”, in collaborazione
con alcuni Sindaci e ASL, sono stati sterilizzati,
gratuitamente per le Amministrazioni, più di 3.000
cani e gatti, senza che sia sopraggiunta nessuna problematica sanitaria
e con grande soddisfazione di tutti: istituzioni, ASL veterinarie, associazioni
e cittadini. E naturalmente degli animali, ai quali è stata evitata l’angoscia
di una riproduzione in condizioni strazianti ed è stata data una possibilità
in più di essere adottati…
Non sono mancati, naturalmente, i tentativi di interrompere questo percorso.
Inutile dire da che parti siano giunti e quanto siano stati palesemente
strumentali alla protezione dei soliti interessi. La volontà di perpetuare
il randagismo e lucrarci sopra è stata goffamente camuffata da “preoccupazione
per il benessere dell’animale-paziente, la cui dignità non può essere
rispettata sottoponendo l’animale ad un intervento in una Clinica Veterinaria
Mobile…”. Insomma, non potendo offrire al randagio il meglio per
la sua dignità (???), come una clinica a 5 stelle, si dovrebbe rinunciare
a dargli anche quel bene vitale che offre la Clinica Mobile lasciandolo
a riprodursi e finire i propri giorni, con prole e discendenza, in luoghi
di paura, di dolore e di morte.
E il risultato è sotto gli occhi di tutti: un Paese dove le Amministrazioni e le ASL sono perlopiù inadempienti e dilaga ovunque il randagismo e la sofferenza di migliaia di animali prigionieri in canili-lager o vaganti in branchi, mentre la collettività si sente minacciata…
Ma ora basta. Dopo i fatti di Sicilia, che oltre a rappresentare una tragedia
rischiano anche di creare panico e accanimento su tanti animali senza
colpa, abbiamo lanciato il PROGETTO SAFE,
"Safe dogs - Safe people", che vuole essere d'esempio
per altre Unità Mobili in tutta Italia, per dire fine al randagismo ,
all'ingiustizia, alla sofferenza e al pericolo sociale che il randagismo
porta con sé.
Per “mettere in movimento” il cambiamento.
Per la salvezza degli animali e la sicurezza di tutti.
Con il Progetto SAFE, i Coordinamenti Regionale
e Nazionale mettono in campo la loro esperienza e le loro risorse per
rispondere alle richieste di Sindaci e Amministrazioni, ASL e Associazioni
animaliste locali, che chiedono un aiuto competente e organizzato per
affrontare una grave situazione di emergenza e di farlo in tempi brevi,
in modo efficace, capillare e in totale sicurezza. Un Progetto che, grazie
al Piano di sterilizzazioni con Mobi.vet e alle “Giornate SAFE”, innesca
l’unico percorso virtuoso che può realmente e seriamente portare al controllo
e alla prevenzione del randagismo.
Perché il Progetto SAFE fa esattamente questo. Permette di avviare un
programma di sterilizzazione con Unità Mobili Veterinarie con il quale
le Amministrazioni possono concretizzare sul loro territorio un primo
importante risultato per la prevenzione del randagismo e nello
stesso tempo maturare la competenza e l’esperienza necessaria per individuare
le risorse e le collaborazioni per poi proseguirlo.