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Ottenere
la presenza di un Ufficio Diritti Animali efficace e operativo in ogni
Comune
Uno degli obiettivi del C.R.A.A.L. è quello di garantire la presenza
in ogni Comune dell’Ufficio Diritti Animali:
• gestito in collaborazione con le associazioni animaliste
coordinato con l’attività della ASL competente, in particolare:
- per interventi in caso di segnalazioni di maltrattamento da verificare,
- per quanto previsto dall’art. 3, comma 1, lett. g) “predisposizione
di interventi atti al controllo sanitario e demografico dei cani e gatti”,
- per quanto previsto dall’art. 3, comma 2, lett. b), “ interventi
di ritiro e consegna presso strutture di pronto soccorso dei cani e gatti
feriti segnalati dai cittadini o dalle associazioni di protezione animali”
• coordinato con la Forza Pubblica per l’intervento tempestivo
in caso di segnalazioni di maltrattamento da perseguire
Verificare
e sostenere l'applicazione dell'articolo 9 comma 4 sul riconoscimento
e la registrazione dei "cani di quartiere"
I“cani di quartiere” , secondo l’art. 9, comma 4, devono
essere iscritti e riconosciuti a nome dell’associazione animalista
di riferimento per la gente del quartiere dove vive abitualmente il cane,
ma, secondo quanto precisato dall’art. 9 comma 3, i cani di quartiere
devono essere vaccinati, sorvegliati e sterilizzati dal servizio veterinario
dell’azienda ASL competente per territorio che ne è per tali
aspetti, anche assolutamente responsabile
In proposito viene precisato dalla Circolare del Ministero della Sanità
n.5 del 14 maggio 2001, che il riconoscimento del cane di quartiere significa
“… che la gente del quartiere NON si attribuirà l’onere
della responsabilità della proprietà del cane (intendendosi
con questo responsabilità sulla custodia del cane e relative responsabilità
anche penali), ma si impegnerà per procurare all’amico dell’uomo
i parametri necessari alla sopravvivenza e convivenza: alimenti e alloggio
di fortuna”;
Vigilare
che i Comuni intervengano sul fenomeno del randagismo, in applicazione
della L.R. 34/97, e collaborare nella predisposizione degli interventi.
Tra questi sostenere l'organizzazione di "canili mobili" per
la sterilizzazione di cani e gatti vaganti sul territorio
Uno dei punti principali del programma di controllo del fenomeno del randagismo
proposto dal CRAAL è di suggerire l'organizzazione da parte di
Comuni e ASL di competenza ( o strutture o associazioni convenzionate)
di “canili mobili” per la sterilizzazione dei cani e gatti
di sesso femminile vaganti sul territorio e censiti.
I “canili mobili” sono strutture temporanee, di facile e veloce
allestimento, dove mantenere il cane per il tempo strettamente necessario
alla sua identificazione con microchip, alla sterilizzazione e alla breve
degenza post-operatoria. Trascorso tale periodo, il cane viene nuovamente
liberato sul territorio a lui noto, con il fondamentale risultato di averne
interrotto la riproduzione incontrollata ed esponenziale e aver permesso
un controllo del fenomeno del randagismo in un periodo breve. Tutto questo
senza sofferenza e reclusione a vita degli animali, con una strategia
semplice da realizzare e con un costo minimo rispetto al mantenimento
a vita in prigionia dei randagi presso strutture convenzionate e non,
prigionia eticamente inaccettabile laddove esistono alternative migliori
praticabili.
Così, interrotta la riproduzione dei randagi, gli abbandoni estivi,
che purtroppo si realizzano in misura riducibile ma per un minimo inevitabile,
saranno compensati dalle adozioni promosse e incentivate dalle associazioni
animaliste presso i rifugi e presso i canili sanitari, che tornano ad
assolvere alla loro funzione di controllo sanitario e temporanea accoglienza
dei randagi in attesa di adozione.
Collaborare
con i Comuni nella programmazione di una campagna di informazione sulla
sterilizzazione e di un piano di incentivazione alla sterilizzazione dei
cani appartenenti ai privati
Rientra a far parte del del programma di controllo del fenomeno del randagismo
la proposta da CRAAL ai Comuni di creare un piano di incentivazione della
sterilizzazione dei cani di sesso femminile appartenenti ai privati sia
attraverso campagne di informazione sui vantaggi anche sanitari della
sterilizzazione stessa che attraverso l’offerta per i cani di privati
che hanno un basso reddito di interventi di sterilizzazione gratuiti o
a basso costo, effettuati dai veterinari delle ASL o da veterinari convenzionati
(programma già realizzato dal Comune di Roma con ottimi risultati).
L’incentivazione della sterilizzazione anche attraverso l’offerta
di interventi gratuiti per i cani padronali è fondamentale, perché
mentre sono pochi i cuccioli e gli adulti randagi destinati a sopravvivere
a lungo, i cani di proprietà sfornano cuccioli ben curati per i
primi mesi e forti, che vengono poi regolarmente portati a riempire i
rifugi delle associazioni, a questi si aggiunge l’incontrollata
riproduzione dei cani padronali tenuti per la guardia nei cantieri e nelle
proprietà in campagna.
Far
sì che venga garantita la partecipazione delle associazioni animaliste
al controllo del benessere degli animali nei canili convenzionati
Uno degli obiettivi del CRAAL è di garantire la trasparenza degli
accordi tra Comuni e canili convenzionati e di proporre la partecipazione
delle associazioni animaliste al controllo del benessere degli animali
nei canili convenzionati, svolto dalle ASL, in modo da renderlo effettivo
ed efficace.
La proposta mira ad interrompere l'orribile fenomeno dei canili-lager
privati e convenzionati, e ad assicurare agli animali che vengono ospitati
nei canili convenzionati alloggi e condizioni di vita dignitosi.
Fare
rispettare la legge regionale 34/97 [art. 2, comma a] sull'allestimento
da parte dei Comuni di Canili Sanitari e di Oasi di accoglienza zoofila
Uno dei punti del programma del CRAAL è di far rispettare ai Comuni,
singoli o associati, l'obbligo di allestimento, in collaborazione con
le ASL e in coordinamento con le associazioni di volontariato, sul territorio,
di Canili Sanitari destinati alla duplice funzione di assistenza sanitaria
e ricovero (obbligo che doveva essere assolto entro 24 mesi dalla entrata
in vigore della legge regionale 34/97, art. 2, comma a).
Il Canile Sanitario può (art. 2, comma b) essere affidato in tutto
o in parte, mediante convenzione, alle associazioni di volontariato animalista.
Laddove le Associazioni ne esprimano la necessità sul territorio,
individuazione da parte dei Comuni di un’area da destinare all’allestimento
di un’ “Oasi di accoglienza zoofila” gestita dalle Associazioni
di volontariato e Protezione animale dove queste possano far fronte alle
emergenze e portare avanti gli obiettivi statutari. Nell’ “Oasi
di accoglienza zoofila” l’opera del volontariato locale può
trovare una propria costruttiva espressione e partecipazione alla cura
dei randagi e alla prevenzione del randagismo.
Con l’allestimento dei Canili Sanitari e delle “Oasi di accoglienza
zoofila” si vuole interrompere l’orribile mercato degli animali
smarriti, feriti o abbandonati, che vengono dirottati a molte decine di
chilometri di distanza dal territorio di appartenenza affidandoli a strutture
private non controllabili e alimentando il business dei canili-lager privati
convenzionati.